In un periodo storico in cui le grandi aziende italiane dell’alimentazione rappresentative del made in Italy stanno vendendo le proprietà dei marchi a colossi stranieri, ad esempio il Consorzio dell’Aceto Balsamico ceduto agli inglesi o la Pasta Garofalo ad un marchio spagnolo, il Gruppo Barilla accetta la responsabilità di rappresentare l’Italia nel mondo con i propri prodotti, oggi presenti in oltre 100 paesi: “Per fare questo mestiere occorrono qualità e disciplina nella gestione. Reinvestire nel business è una scelta obbligata per far crescere l’azienda e deve essere una filosofia alla base di ogni programmazione orientata al futuro”.
Con queste parole ha aperto la sua intervista Guido Barilla, il Presidente del Gruppo Barilla e della Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, nel corso della cerimonia che l’ha visto protagonista dell’ottava edizione del Premio Sportur Travel: I PROTAGONISTI D’IMPRESA, assegnatogli lo scorso 16 settembre al Ristorante Calamare, sulla spiaggia del Fantini Club di Cervia.
Guido Barilla ha parlato della sua storia di imprenditore e racconta le caratteristiche di chi si occupa di alimentazione: “E’ un lavoro particolare che richiede in modo eroico di riproporsi in attenzione ogni giorno, perché il cibo è una cosa viva e averlo fatto bene ieri non significa farlo necessariamente bene anche domani, per farlo bene domani devi impegnarti come ieri o più di ieri”.
A questo si aggiungono le difficoltà legate al contesto storico, in un momento in cui le materie prime sono sotto grandi stress di carattere produttivo, quantitativo e ambientale ed è sempre più difficile reperire materie prime buone e sicure con continuità in modo da garantire prodotti in equilibrio, di qualità e specialmente buoni. A questo proposito Barilla ha proposto un’analisi allarmante ma necessaria su quella che è e sarà la sfida più importante che l’industria alimentare dovrà affrontare nel prossimo futuro: “La sostenibilità è l’unica strada possibile in agricoltura. Tutti gli operatori devono comprendere che il mondo dell’alimentare è un mondo estremamente delicato e tutto il sistema deve spingersi verso una maggiore sostenibilità, altrimenti fra trent’anni il nostro modello non riuscirà a sfamare i 10 miliardi di persone”.
Tra gli argomenti della serata, condotta dal giornalista sportivo Lorenzo Dallari, c’è stato spazio certamente per il connubio tra Barilla e lo Sport, un legame autentico rappresentato non solo dalle numerose sponsorizzazioni dei nostri campioni azzurri, come l’indimenticato Alberto Tomba, Federica Pellegrini e la Nazionale Italiana di Basket, ma chiaramente anche dalla filosofia del “sano stile di vita”, nella quale l’alimentazione occupa un ruolo fondamentale: “Gli sportivi rappresentano, infatti, gli ambasciatori ideali per il nostro modello alimentare fatto di disciplina, di performance, di risultato, così come anche la vita degli sportivi è una vita certamente di disciplina, di performance e di risultato”.
In chiusura un momento divertente in compagnia di Massimo Scarpa, commissario tecnico della Nazionale Italiana Professionisti di Golf e Davide Cassani, CT della Nazionale Italiana di Ciclismo, due amici del Fantini Club e di Guido Barilla, grande appassionato di sport, di ciclismo e golf in particolare.
Il video della premiazione sarà a breve disponibile sul canale Youtube del Fantiniclub: video